Questo scorcio della marina di Meta mi affascina sin da quando ero bambina. Sarà per il contrasto tra il basso lido sabbioso e l’alto costone tufaceo, così imponente e maestoso, inciso da spigolose crepe e antri cavernosi.
Poi, il mare. Un’immensa tavola azzurrognola ravvivata dai guizzi argentei delle onde. In questi quieti pomeriggi autunnali, ormai lontani dai caotici affollamenti estivi, mi soffermo più volte ad ammirarlo. Lo scenario di sempre pare dilatarsi nell’assenza di persone e ombrelloni aperti, mentre il sole si fa da parte, avvolto com’è tra le ampie distese vaporose delle nuvole.
Solo il fruscio delle acque che s’infrangono sulla scogliera fende un silenzio quasi surreale. Due gabbiani si guardano intorno e scrutano l’orizzonte prima di spiccare il volo.
M.C.